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al testo di Sara Cristofori
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E quanto era il vento di certe giornate sui moli del porto tra gli alberi delle vele e i fumaioli delle navi -la darsena emanava un afrore di sesso – l’aria portava i richiami e le beffe di cento camalli scandite dal metallo di magli e catene trionfavano navi orgogliose e cento carrette in attesa nelle rade, accostate alle banchine piccole imbarcazioni nella culla del porticciolo. Soffiava quell’aria da spiagge lontane da monti remoti si avvolgeva ai capelli spiava pensieri di luce e di vita -forse era la gioia? – |
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